Sprechi a tavola, la spesa a km 0 li riduce del 60%
In Italia sta crescendo la sensibilità ambientale con 30 milioni di italiani che fanno la spesa dal contadino almeno una volta al mese; fare la spesa a km zero e di stagione in filiere corte con l’acquisto di prodotti locali taglia del 60% lo spreco alimentare rispetto ai sistemi alimentari tradizionali.
Sono questi i nuovi dati sullo spreco di cibo in Italia da parte del Ministero dell’Ambiente dai quali emerge che ogni famiglia getta 84,9 chili di cibo all’anno per uno spreco, a livello nazionale, di 2,2 milioni di tonnellate e un costo complessivo di 8,5 miliardi di euro, pari allo 0,6% del Pil.
LE STRATEGIE ANTISPRECO
Oltre a preferire la spesa a km 0 e di stagione che garantisce una maggiore freschezza e durata, come menzionato sopra, ci sono altre strategie messe in atto da quasi tre italiani su quattro che hanno diminuito o annullato gli sprechi alimentari nell’ultimo anno.
Eccone alcune:
fare sempre la lista della spesa per acquisti mirati, ridotti, ripetuti nel tempo e in confezioni adeguate, leggere attentamente la scadenza sulle etichette, verificare quotidianamente il frigorifero dove i cibi vanno correttamente posizionati, scegliere frutta e verdura con il giusto grado di maturazione, riscoprire le ricette degli avanzi.
LA LEGGE 166/16, AL VIA LA DOGGY BAG
Non abbiate timore di chiedere la doggy bag al ristorante: siamo di fronte ad una svolta favorita dalla legge 166/16, con la ristorazione che si attrezza e un numero crescente di esercizi mette a disposizione riservatamente dei clienti confezioni o vaschette ad hoc per portare a casa il cibo non consumato
IL RITORNO DEI PIATTI DEL GIORNO DOPO
Nelle case il 63% degli italiani che ha ridotto lo spreco utilizza quello che avanza nel pasto successivo; sulle tavole degli italiani sono infatti tornati i piatti del giorno dopo come polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia.
I piatti antispreco sono tanti, basta solo un po’ di estro e si possono preparare per esempio delle ottime polpette recuperando della carne macinata avanzata semplicemente aggiungendo uova, pane duro e formaggio oppure la frittata di pasta per riutilizzare gli spaghetti del giorno prima e ancora la pizza rustica per consumare le verdure avanzate avvolgendole in una croccante sfoglia.
E se avanza del pane, invece, si può optare per la più classica panzanella aggiungendo semplici ingredienti, sempre presenti in ogni casa, come pomodoro olio e sale per arrivare alla più tradizionale ribollita che utilizza cibi poveri come fagioli, cavoli, carote, zucchine, pomodori e bietole già cotte da unire al pane raffermo.
Ma anche la frutta può essere facilmente recuperata se caramellata, cotta per diventare marmellata o piu’ semplicemente macedonia.
E se proprio non si riesce a salvare tutto quanto acquistato, si possono mettere i rifiuti della tavola nella raccolta dell’umido; si otterrà così un ottimo compost per orti e giardini, e nel caso non servisse, il compost ottenuto faciliterà comunque la partecipazione alla raccolta differenziata della città.